TO RE OR NOT TO RE?
Collection of vases obtained from the recycling of post-consumer plastic (100% recycled and recyclable), which wear a mask representing the “original containers” from which the pot itself was made, a mask that represents the previous life of the vase itself.
In the collective imagination, when we talk about plastic, whether it’s recycled or not, we always run into the usual preconceptions and clichés: plastic is cheap, the recycled one is ugly, plastic pollutes, it’s harmful, etc. It is becoming a sort of enemy of our life, but at the same time, it is so present in our everyday life that we could never do without it. “The question that naturally arises is: “To recycle or not to recycle?“. The answer is equally direct, namely: “Yes, recycle!” But how? Most of the so-called “recycled” plastic actually comes from production waste, mixed with “pure” plastic granules. The result is a new product that cannot be considered truly recycled! The project “TO RE OR NOT TO RE?” uses the pot RE-POT (by Teraplast) produced with post-consumption plastic, that is all the plastic of common garbage bins, selected and divided by color range.
Collezione di vasi ottenuti dal riciclo di plastica post-consumo (riciclato e riciclabile al 100%), che indossano una maschera rappresentante i “contenitori originari” da cui il vaso stesso è stato ricavato, una maschera che rappresenta la vita precedente del vaso stesso.
Nell’immaginario collettivo, quando si parla di plastica, che sia riciclata o meno, si incappa sempre nei soliti preconcetti e luoghi comuni: la plastica è cheap, quella riciclata è brutta, la plastica inquina, è dannosa, ecc. Sta diventando cioè una sorta di nemico della nostra vita, ma allo stesso tempo, essa è talmente presente nella nostra quotidianità che non potremmo mai farne a meno. “La domanda che sorge spontanea quindi è: “Riciclare o non riciclare?”. La risposta è altrettanto diretta, ovvero: “Si, riciclare!”. Ma come? La maggior parte della plastica cosiddetta “riciclata” proviene in realtà dagli scarti di produzione, mescolati a granuli di plastica “pura”. Il risultato è un nuovo prodotto che non può essere considerato realmente riciclato! Il progetto “TO RE OR NOT TO RE?” utilizza il vaso RE-POT (by Teraplast) prodotto con la plastica POST CONSUMO, ovvero tutta quella plastica che si trova nella raccolta differenziata, selezionata e suddivisa per gamma cromatica.
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